Quante decisioni prendiamo nella vita, ogni giorno, per arrivare ad essere la persona che vogliamo essere? E quante volte, passato del tempo e diventati quella persona, non siamo poi così soddisfatti delle decisioni del passato?
Può accadere per cose futili, ad esempio un tatuaggio che ci siamo affrettati a fare a 18 anni, e che a 35 magari non ci piace poi così tanto…e altrettanto di corsa lo andiamo a cancellare!
O con questioni decisamente più serie, come il matrimonio. A 20 anni corriamo contromano senza sentire ragioni per sposarci, e poi a 40 ci ritroviamo a dover affrontare un divorzio.
Ma perché prendiamo spesso decisioni di cui poi ci pentiamo?
Beh, c’ è sicuramente da dire che di decisioni, minuscole, piccole, grandi, giganti, ne prendiamo quotidianamente. Dalla scelta del vestito ogni mattina, al caffè schiumato o no, fino al continente in cui vivere. Quindi ecco, prenderle tutte giuste o non pentirsi mai, è sicuramente un’utopia… e se c’è qualcuno all’ascolto che c’è riuscito, sa dove trovarmi!
Comunque, le decisioni sono importanti, è importante prenderle e perché no, è importante anche sbagliare, magari doloroso, ma importante.
Dobbiamo però fare attenzione a non perderci in una sbagliata concezione del fattore tempo, che potrebbe indurci a prendere sempre meno decisioni.
Tutti sappiamo che durante la nostra esistenza il ritmo dei cambiamenti rallenta. Da bambini sembriamo cambiare da un minuto all’altro, se invece guardiamo i nostri genitori sembrano cambiare di anno in anno.
Ma qual è questo momento “magico” della vita in cui il cambiamento smette di “galoppare” ed inizia a “gattonare”?
L’adolescenza? L’età adulta? È in età anziana?
La risposta, a quanto pare, per la maggior parte delle persone, è adesso, qualunque sia l’età in cui ci si trova.
- Ed è proprio questo il tranello che noi stessi ci creiamo e nel quale però sempre noi, dobbiamo evitare di inciampare… L’illusione che la nostra storia personale sia già giunta al termine, che noi siamo diventati nel nostro presente le persone che abbiamo sempre pensato di diventare, o magari no, e rimarremo tali per tutta la vita.
Al riguardo, il Dott. Dan Gilbert, psicologo di Harvard, ha condotto uno studio sul cambiamento dei valori personali (piacere, successo, onestà…) nel corso del tempo, più esattamente su come l’equilibrio di questi valori cambi mentre cresciamo ed invecchiamo.
Sono state coinvolte ed intervistate migliaia di persone; Alla metà di loro è stato chiesto di fare una previsione di quanto i loro valori sarebbero cambiati nei prossimi 10 anni e agli altri invece, di dire quanto i loro valori fossero cambiati negli ultimi 10 anni. Questo ha consentito di confrontare le previsioni di persone intorno ai 18 anni con i resoconti offerti da persone di 28, 38, 48 anni… e più.
Ecco cosa è emerso.
In ogni fascia di età, dai 18 ai 68 anni, tendiamo a sottovalutare quanti cambiamenti potremmo vivere nei prossimi 10 anni. Questa è la c.d. illusione della “fine della storia”. Ovvero, ovunque ci troviamo sulla linea della nostra vita, tendiamo a credere che la possibilità di cambiamento sia estremamente rallentata, se non ferma… senza pensare a quanti cambiamenti in realtà ci aspettano!
E quindi, ad esempio, se non ci piace il nostro lavoro, saremo bloccati dal cercarne un altro, perché ci sentiamo fermi.
E questo vale per gli ambiti più disparati, la personalità, le preferenze, il tipo di vacanza che preferiamo, il nostro hobby, il genere di musica che ci piace.
È facile ad esempio pensare che il nostro attuale migliore amico sarà lo stesso tra 10 anni, o che la vacanza che preferiamo la preferiremo anche in futuro. Allo stesso modo, se qualcuno più piccolo di noi ci chiede di guardare indietro, probabilmente risponderemo una frase tipo “Eh, sai, è tutto molto diverso!”.
- ATTENZIONE però! Se da una parte, è vero che il cambiamento rallenta man mano che cresciamo, dall’altra è importante sapere che non rallenta tanto quanto crediamo noi…i diciottenni infatti, si comportano nei confronti del cambiamento in maniera molto simile ai cinquantenni!
Perché è così?
Probabilmente ciò a che fare con la facilità di ricordare rispetto alla difficoltà di immaginare. La maggior parte di noi può ricordare chi era dieci anni fa, ma trova difficile immaginare chi sarà in futuro, e facciamo l’errore di credere che se qualcosa è difficile da immaginare, vuol dire che non è facile che accada.
Tuttavia, quando diciamo, “Non riesco a immaginare questa cosa”, di solito stiamo parlando della nostra mancanza di immaginazione… non dell’improbabilità che quell’evento accada!
La morale della favola è, il tempo è una forza potente, trasforma le nostre preferenze. Rimodella i nostri valori. Altera la nostra personalità. Noi sembriamo apprezzare questo fatto, ma solo a posteriori. Solo quando guardiamo al passato ci rendiamo conto di quanti cambiamenti avvengono in un decennio.
È come se, per la maggior parte di noi, il presente fosse un momento magico. Uno spartiacque sulla linea del tempo. È il momento in cui finalmente diventiamo noi stessi.
Eppure dovremmo convincerci di essere un po’ come dei “lavori in corso”, e non dei “lavori terminati”. Siamo in continua evoluzione!
E per finire, ecco 2 suggerimenti per iniziare a familiarizzare con il cambiamento:
- Togli le cose drenanti.
Inizia ad allontanarti ad esempio da tutti quei pensieri costanti ed ingombranti che ti levano energie e ti lasciano sempre ferm* allo stesso punto. Inizia a pensare ad altri argomenti…anche questa è un’abitudine, imponitelo se necessario!Pensi continuamente che non ce la farai mai o che non sei all’altezza? Allora “distraiti”, guarda fuori dalla finestra, guarda il colore della tua maglietta…dai l’acqua alle piante. Distogli il pensiero dai pensieri drenanti. E fallo ogni volta che ti perdi in loop di negatività.Lo stesso vale per compagnie e contesti, se senti di trovarti in situazioni che ti “spengono” e basta….STOOOP! Allontanati, e se non puoi allontanartene, allora prendi consapevolezza ed allenati a non rimanerci bloccat*.
- Aggiungi piacere.
Inizia a levare i doveri, “devo fare yoga”, “devo allenarmi”, “devo stirare”…e aggiungi alle tue giornate dei momenti di piacere, anche piccoli (un caffè con un amica, andare ad una mostra che volevamo vedere, stare semplicemente sul divano con la famiglia).
Il piacere ci ricarica!
E come dice Buddha:
“L’unica costante nella nostra vita è il cambiamento”… non sottovalutiamolo!
Per approfondire il tema: