La pandemia continua, le incertezze e le paure anche. Ma forse ciò che davvero ci spaventa di più è la riduzione della libertà, una condizione che porta la nostra mente a chiudersi e a rimpicciolire lo spazio di visuale. Con la conseguenza che il focus, il punto fisso diventa “quello che non ho”.
E se apparentemente è vero che questa situazione ci sta levando tanto, soprattutto in termini di libertà, è anche vero che “possono toglierci tutto”, ma non ciò che dipende da noi. Siamo infatti liberi ad esempio di leggere, di scrivere, di ascoltare la musica, fare esercizio in casa, dare davvero uno sguardo alle nostre routine e magari “purificarci” in qualche ambito (ad esempio riprendere o iniziare a cucinare sano per noi).
Insomma, siamo e saremo sempre liberi di puntare il focus sulle POSSIBILITÀ.
Ed è proprio questo che dobbiamo impegnarci a fare:
- Spostare il focus da “ciò che non abbiamo più, che è stato stravolto” a ciò “che possiamo fare e a come possiamo farlo”. Oggi diventa fondamentale avere chiaro cosa è nel nostro controllo e non cosa non lo è!
Pensiamo ad esempio a come governare il nostro tempo in casa, le nostre routine, mettiamo in atto piccole azioni che iniziano e finiscono nell’arco della giornata, diamo al nostro cervello la possibilità di gratificarsi, completando ogni giorno un obiettivo. Anche se piccolo.
Immaginiamo di trovarci di fronte ad una bilancia.
Sui due piatti abbiamo:
- ATTESA ed INCERTEZZA da un lato,
- FARE dall’altro.
Più tenderemo all’attesa e più aumenterà la tristezza, più ci sposteremo nell’ambito del fare e più riusciremo a tenerci su, a portare avanti progetti. E sia chiaro, non deve essere un fare bulimico, volto a coprire o non sentire l’ansia o la tristezza (che sono emozioni importanti), ma un fare che abbia senso e che ci piaccia davvero, che ci riempia.
Ed è sul senso che voglio fare una riflessione con te. Se da un lato siamo culturalmente (e umanamente) spinti alla ricerca della felicità, dall’altro spesso pensiamo che l’unico modo per essere felici sia dare un senso alla nostra vita (avere un certo lavoro, un certo status)… e se cambiassimo punto di vista? Se ci concentrassimo invece a vivere una vita piena di senso?
Proviamo a dedicare tempo ed energie ad una vita piena di significato (Meaningful life) che è diverso da “trovare il significato alla vita”, è trovare degli appigli di significato vero che ci sostengano e ci aiutino ad andare avanti, si quando siamo felici, ma soprattutto quando ci sembra che tutto volga al peggio… come potremmo pensare ora.
E allora, cosa possiamo fare per riempire di valore e significato la nostra vita?
La scrittrice e giornalista Emily Esfahani Smith ha passato cinque anni ad intervistare centinaia di persone e leggere migliaia di pagine di psicologia, neuroscienza e filosofia. E alla fine ha stilato quelli che secondo i suoi studi corrispondono ai 4 pilastri per una “vita significativa” (Trovi QUI e in fondo, la TEDxtalks completa).
1. APPARTENENZA
Il primo pilastro è l’appartenenza, che deriva dal costruire relazioni in cui siamo valutati e apprezzati per chi siamo intrinsecamente, e dove lo stesso facciamo noi con gli altri*. La vera appartenenza sprigiona amore e gentilezza, vive di momenti tra gli individui, ed è una scelta. Puoi scegliere di dedicare attenzione, di dedicare tempo.
*Sull’importanza delle relazioni ti rimando al mio articolo precedente: “Che cosa ci rende felici? Una ricerca di Harvard prova a dare una risposta”.
2. SCOPO
Ora, trovare il nostro scopo non è la stessa cosa di trovare quel lavoro che ci rende felice. Lo scopo è più legato ad un’idea di comunità, alla volontà di impiegare le nostre risorse e capacità (non economiche) per aiutare, dare qualcosa agli altri (come il mio scopo è ad esempio aiutare voi come posso e per quello che posso). Ed in questo senso probabilmente, per molti di noi, il tramite per contribuire e per sentirsi necessari è il lavoro (pensiamo oggi a tutti coloro che ogni giorno sono impegnati in prima persona nell’emergenza).
3. TRASCENDENZA
Questo pilastro va letto nel senso di trovare dei momenti per “sollevarci” dal trambusto giornaliero ed immergerci in attività che ci coinvolgano totalmente. Per alcuni la trascendenza può provenire dall’arte, per qualcun altro potrebbe essere andare in chiesa. Per altri ancora scrivere. Ma oggi più che mai è importante trovare dei momenti per stare con noi e lasciare per un attimo fuori tutto il rumore.
Come direbbe Anna Frank “Pensa a tutta la bellezza ancora rimasta attorno a te e sii felice.”
4. STORYTELLING
Il quarto pilastro individuato dalla Esfahani Smith potrebbe sorprenderci, lo storytelling, ovvero raccontarci la nostra storia. Creare una narrazione degli eventi della nostra vita, ricordarci che siamo noi gli autori della nostra storia, e che sempre noi possiamo cambiarla.
Non basta dirci “La mia vita era buona, ora va male”, perché questo ci fa venire ansia e ci deprime. Proviamo piuttosto a dire “sto vivendo una situazione assolutamente imprevista, molto più grande di me, ma posso sfruttarla per conoscermi, per riflettere e ripartire poi con una vita ancora migliore”.
Ebbene, questa pandemia ci mette in contatto con i nostri limiti e le nostre mancanze. Con difficoltà spesso preesistenti (ad esempio senso di solitudine) ma che ora dobbiamo per forza affrontare, perché non più nascosti dalla nostra vita di sempre.
Ma qualche strumento per affrontarla lo abbiamo, switchiamo sulla possibilità, sul controllo e sul senso di quello che facciamo.
Come? Ecco 4 consigli partici (per altri consigli trovi QUI e in basso il link al mio podcast “unmillimetroalgiorno” puntata #33).
- Proteggiti, nel dubbio fai meno. Proteggiamo noi e proteggiamo chi abbiamo intorno.
- Smonta i tuoi macro-progetti in tante piccole azioni che abbiano un senso e che inizino e finiscano in un giorno.
- Pensa a lungo termine. Trova piccole situazioni a lungo termine. Piccole soluzioni e progetti a lungo termine, sostenibili.
- Usa questo periodo per dargli un senso. Usalo per ripulire, per fare un detox… di libri, film, persone. Diamo un senso alle cose con cui ci riempiamo.
E impegniamoci a vivere una vita piena di significato.